Distanza: 165,7 km
Luogo di partenza: Saint-Gervais Mont-Blanc
Luogo di arrivo: Courchevel
Orario di partenza: 12:20 CEST
Orario di arrivo (circa): 17:03 CEST
La quintessenza della scalata alpina è una salita lunga e inesorabile, con una pendenza costante, da cui si può ammirare gli splendidi paesaggi rocciosi e le cime innevate. Per contro, si dice che le cime dei Pirenei siano relativamente più brevi, con pendenze più irregolari, strade meno asfaltate e circondate da tanto verde e fitti boschi.
Si tratta di generalizzazioni che possono diventare prive di significato quando si iniziano a confrontare le singole salite di ciascuna catena montuosa con quelle dell'altra, e l'epopea alpina di oggi rientra solo in parte in questo stereotipo. Da un lato, presenta le due salite più lunghe dell'intero Tour, il Cornet de Roseland di 19,9 km e il Col de la Loze di 28,1 km, ma, dopo i primi 14 km in cui la strada sale raramente oltre l'8%, il Col de la Loze si trasforma in qualcosa di molto più atipico quando si raggiunge un altopiano a metà strada presso la stazione sciistica di Méribel.
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Non solo la strada si restringe drasticamente, ma la pendenza fluttua costantemente e terribilmente, con tornanti in abbondanza e pendii multipli superiori al 15%, rendendo impossibile prendere il ritmo dato lo sforzo così lungo. Il peggio viene lasciato per ultimo, con gli ultimi 4 km che superano il 10% di media, compreso un tratto al 24%. Essendo il punto più alto del Tour, l'aria rarefatta renderà queste pendenze ancora più terribili.
Questa sarà la seconda volta che il Tour visiterà la salita dopo il suo debutto nel 2020, quando Primož Roglič si impose per un soffio in un'altra battaglia contro Tadej Pogačar, mentre Miguel Ángel López vinse la tappa e salì in classifica generale e sul podio, per poi perderlo pochi giorni dopo nella cronometro. Non essendoci più tappe contro il tempo questa settimana, questa è una vera occasione per gli scalatori come López di guadagnare tempo in modo significativo.
Profilo della tappa 17 dal sito ASO
Anche prima del Col de la Loze, oggi ci sarà abbastanza salita (oltre 5.000 metri) da far pensare che questa sia la tappa regina del Tour. Il Col des Saisies, di prima categoria, accoglie i corridori a soli 17 km dall'inizio della tappa, e la sua discesa è immediatamente seguita dal lungo Cormet de Roseland. Le cose si calmano poi con una lunga discesa prima della relativamente modesta Côte de Longefoy di categoria 2, ma la discesa di questa salita si presenta insidiosa, con curve tecniche e tornanti stretti in abbondanza. Da lì inizierà il mastodontico sforzo del Col de Loze che, pur non essendo un arrivo in cima vetta, potrebbe sembrarlo: una veloce discesa di 6,5 km seguita da una insidiosa salita finale di un chilometro fino al traguardo di Courchevel con pendenze a due cifre offrirà poche possibilità a chi è sceso in classifica generale per recuperare il tempo perduto. Con solo un'ulteriore tappa di montagna da affrontare, questa salita potrebbe essere lo scenario in cui si decide il destino della maglia gialla.
Favoriti in gara
Nel giorno di riposo, le prospettive per la 17a tappa potevano essere quelle di un'altra serrata battaglia sul filo dei secondi tra i due migliori corridori della corsa: Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e Tadej Pogačar (UAE Team Emirates). Dopo la decimazione nella cronometro, che ha visto Vingegaard portare Pogačar da 10 secondi a ben 1:48 di ritardo in Classifica Generale, la UAE dovrà ora pianificare colpo grossose vuole avere qualche speranza di vincere il Tour de France.
Questo potrebbe mettere a repentaglio ogni possibilità di fuga, che sembrava comunque improbabile vista la notevole difficoltà della salita finale. Pertanto, è estremamente difficile pensare che Vingegaard o Pogačar possano vincere qui.
Gli oltre 5.000 metri di dislivello aprono però delle opportunità per gli altri scalatori puri della classifica generale, soprattutto se si considera che i primi due sono talmente lontani da non considerare nessun altro come una minaccia per la loro posizione.
Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers) è rimasto in lizza per il podio e il suo stile metronomico di scalata potrebbe aiutarlo a ritmare perfettamente il suo sforzo verso la cima del Col de la Loze. Per vincere, però, avrà bisogno che Vingegaard e Pogačar si concentrino l'uno sull'altro come hanno fatto sullo Joux Plane lo scorso fine settimana.
L'ottavo in classifica generale Simon Yates (Jayco-Alula) ha le capacità per vincere su una salita di questa portata, avendo già affrontato in passato salite come quella del Monte Zoncolan al Giro d'Italia.
Pronostico
Data la grande difficoltà della tappa, non ci sentiamo di poter escludere nè Vingegaard nè Pogačar oggi. Come l'anno scorso, quando vinse sul Peyragudes dopo aver perso un sacco di tempo dal suo rivale, pensiamo che sarà proprio Pogačar a vincere la tappa con Vingegaard alle sue spalle.
Immagine di copertina: Alex Whitehead/SWpix.com