Il ciclismo belga. Passato, presente e futuro. Domenica, Philippe Gilbert ha percorso la Côte de la Redoute per la 17esima, e ultima volta della sua carriera durante una Liegi-Bastogne-Liegi. E appena fuori dalla sua città natale di Remouchamps, Gilbert ha salutato la folla mentre si allontanava dal gruppo. Non dovendo più seguire i corridori davanti a lui, il campione belga ha finalmente avuto l'opportunità di guardarsi intorno e ammirare le centinaia di 'PHIL' che erano stati dipinti con vernice bianca sull'asfalto.
Un paio di minuti dopo è arrivato l'attacco. L'Attacco, scusate, quello con la A maiuscola. Una mossa così selvaggia, quella di Remco Evenepoel, che in cima alla Redoute – quando la strada ha iniziato a spianare – che la rota posteriore ha sbandato a destra e sinistra per protesta. L'ultima volta che qualcuno ha attaccato sulla Redoute e ha vinto La Doyenne? Chi lo sa. È stata una manovra così audace che Remco, al traguardo, ha persino iniziato a parlare di sé in terza persona.
"Ho sofferto mentalmente e fisicamente nell'ultimo anno e mezzo. Finalmente sento che tutto sta andando in modo stabile e sono arrivato di nuovo al miglior Remco" ha detto.
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Remco ha salvato la primavera della Quick-Step-Alpha Vinyl ed è diventato il più giovane vincitore di una classica di un giorno dal 1968. Al traguardo ha pianto e abbracciato sua madre, suo padre e Patrick Lefevere. Ha attaccato sulla Redoute a 30 km dall'arrivo e ha vinto la Liegi-Bastogne-Liegi a soli 22 anni.Ma c'è stato un momento in cui gli inseguitori sembravano a pochi passi di distanza, quando su una salita non categorizzata subito dopo la Côte de la Roche-aux-Faucons, il gruppo guidato principalmente da Michael Woods e Dylan Teuns si era riportato a 20 secondi. Ma non c'è stato modo di prendere Evenepoel, che deve avere uno dei coefficienti di resistenza più bassi del gruppo, soprattutto visto il finale con vento contrario. Bruno Armirail ha cercato di seguirlo e si è contorto in ogni modo possibile per stare a scia. Ma alla fine Evenepoel lo ha staccato, così come ha staccato tutti gli altri corridori rimasti dalla fuga di giornata.
La gara di Evenepoel è iniziata quando una terribile caduta in gruppo – a 60 km dall'arrivo – ha visto il suo capitano, Julian Alaphilippe, cadere rovinosamente a terra. Il risultato è stato così grave che il connazionale Romain Bardet – che corre per un'altra squadra e arrivava alla Liegi in forma scintillante – si è fermato per assisterlo a bordo strada. La notizia a fine gara è che il campione del mondo era in ospedale e in condizioni stabili.
Spinto nel ruolo di leadership, per Evenepoel – a quel punto – è stato o tutto o niente. E la sua risposta è stata "Prendo tutto". Sono passati undici anni da quando Gilbert è stato l'ultimo belga a vincere a Liegi; e il Beglio ha anche chiuso la Liegi con tre corridori sul podio grazie a Quinten Hermans (che primavera per la sua squadra Intermarché) e Wout van Aert (che può sicuramente vincere questa gara).
Tuttavia, questa mattina, in Belgio c'era solo un nome sulle prime pagine dei giornali. E c'era soltanto un nome sulla bocca di tutti:
Remco.
Dimenticate per un momento le grandi aspettative, il soprannome 'prossimo Eddy Merckx', dimenticate i giochi da tavolo Monopoly creati in suo onore e le pubblicità della pizza. Dimenticate il divieto di guidare. Dimenticate il Giro dell'Algarve, il Giro di Danimarca, il Giro di Polonia. Ricordate questo attacco e questa vittoria. Tutto inizia qui.