Distanza: 175 km
Luogo di partenza: Venosa
Luogo di arrivo: Lago Laceno
Orario di partenza: 12:30
Orario di arrivo (circa): 17:15
Durante le quarta tappa i corridori affronteranno per la prima volta gli Appennini, con salite abbastanza impegnative. Sebbene questa catena montuosa si trovi a un'altitudine inferiore rispetto alle temibili cime delle Alpi, il risultato potrebbe avere un impatto significativo sulla gara.
La geografia degli Appennini è stata importante anche per l'impero romano nella storia antica. Essi costituivano una barriera naturale intorno a Roma, rendendo difficile agli invasori spostarsi da un capo all'altro della penisola, mentre il terreno fertile era favorevole alla coltivazione di olive e cereali.
La tappa di oggi si svolgerà più a sud dell'Appennino centrale, che si trova a ovest di Roma, nell'Appennino meridionale, ma che ha ancora un significato nella storia antica: la città di partenza, Venosa, è stata la città natale di Orazio, uno dei grandi poeti classici, il cui stile di scrittura intimo e colloquiale offre spunti di riflessione sulla vita a Roma durante l'epoca di Augusto.
Il percorso della quarta tappa dal sito del Giro d'Italia
Le salite di oggi sono più lunghe e costanti che brevi e ripide, per cui ci si aspetta una gara combattuta piuttosto che esplosiva. In totale ci sono 3.500 metri di salita, che non sono sufficienti per una vera e propria battaglia per la classifica generale (gli organizzatori le hanno assegnato un punteggio di tre stelle su cinque), ma saranno sufficienti per individuare i principali contendenti alla maglia rosa. Il Passo Delle Crocelle, di seconda categoria, è la prima delle tre salite della giornata e si sviluppa con pendenze relativamente basse, intorno al 4 o 5%, per poco più di 20 km; segue il Valco di Monte Carruozzo, un'altra salita di seconda categoria di lunghezza e pendenza molto simili.
La salita finale di Colle Molella inizia in modo simile, con una pendenza che supera a malapena il 5%. Ma a metà strada la strada sale a quasi il 10% e rimane tale per i successivi 3 km prima di stabilizzarsi prima della vetta, seguita da un pianoro di 3 km fino all'arrivo nella stazione sciistica di Lago Laceno. È su questo ripido tratto di strada che probabilmente si deciderà la tappa, come nel caso dell'ultima visita del Giro nel 2012, quando Domenico Pozzovivio si impose per quella che rimane la sua unica vittoria di tappa in sedici partecipazioni al Giro.
In quell'occasione, i corridori che arrivarono dietro Pozzovivo al traguardo furono 23, il che suggerisce che la salita è abbastanza difficile da determinare la dozzina di corridori che saranno in lizza per un piazzamento in classifica generale, ma non da stabilire una gerarchia tra di loro. E la sfortuna non deve necessariamente essere fatale: Ryder Hesjedal ha forato poco prima della salita nel 2012, ma è riuscito a rientrare tra quei 23 corridori e alla fine ha vinto la maglia rosa.
Pretendenti
La scelta dei favoriti in gara nella quarta tappa dipende dal fatto di avere una fuga o meno. Il leader della corsa Remco Evenepoel (Soudal-Quick-Step) ha già dichiarato di voler cedere la maglia rosa a un corridore in fuga nella prima tappa di montagna del Giro, ma è più facile a dirsi che a farsi. Il belga avrebbe bisogno che tutte le squadre di classifica fossero d'accordo sul fatto che il fuggitivo possa stare lontano, cosa che sembra probabile considerando l'inizio della corsa, ma nulla è garantito.
Sarà una corsa tra i principali pretendenti alla classifica generale se ci sarà una squadra interessata a mantenere la situazione unita, ma se dovesse partire una fuga, come del resto prevediamo, dovremo guardare più in basso nella classifica per trovare un possibile vincitore.
A giudicare dal modo in cui ha inseguito i punti della montagna nella terza tappa, è quasi certo che Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) cercherà di entrare nella fuga. Il suo problema principale sarà la sua indubbia qualità e, a soli due minuti di distacco, è improbabile che le squadre di testa gli diano troppo filo da torcere e possano mettere a repentaglio le possibilità della fuga. Se Pinot non dovesse farcela, la Groupama-FDJ sarà rappresentata a caccia di vittorie di tappa.
Anche Bauke Mollema (Trek-Segafredo) sarà a suo agio sulle montagne meno impegnative, mentre i suoi compagni di squadra Toms Skujiņš e Natnael Tesfatsion sono entrambi in grado di essere competitivi in questo tipo di tappe.
Ci sono molti altri corridori che sono adatti alla tappa e che potrebbero formare una grande fuga. Ci si aspetta che Domenico Pozzovivo (già vincitore della salita finale), Simon Clarke e Stevie Williams siano attivi dalla Israel-Premier Tech, così come Lorenzo Rota e Rein Taaramäe dalla Intermarché-Circus-Wanty.
Luis León Sánchez, Joe Dombrowski (entrambi Astana Qazaqstan), Lorenzo Fortunato, Vincenzo Albanese (entrambi Eolo-Kometa), Aurélien Paret-Peintre, Mikaël Cherel (entrambi Ag2r Citroën), Jonathan Caicedo (EF Education-EasyPost), Bob Jungels (Bora-Hansgrohe), Valerio Conti (Corratec-Selle Italia), Harm Vanhoucke (DSM), Alessandro De Marchi, Filippo Zana (entrambi Jayco-Alula), Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Einer Rubio (Movistar), Stefano Oldani e Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), sembrano tutti possibili candidati alla prima vittoria in fuga del Giro.
Prediction
È praticamente impossibile fare una previsione a questo punto della corsa, ma siamo certi che la fuga deciderà la tappa. Con lo spirito patriottico, puntiamo sul campione italiano Filippo Zana per ottenere la seconda vittoria di tappa consecutiva per la Jayco-Alula e la prima vittoria in un Grande Giro.