Distanza: 216 km
Luogo di partenza: Vasto
Luogo di arrivo: Melfi
Orario di partenza: 11:45
Orario di arrivo (circa): 17:12
Il Giro d'Italia viene talvolta criticato per aver trascurato le regioni meridionali del Paese a favore del nord. Gli organizzatori potrebbero obiettare che, poiché le principali catene montuose delle Alpi e delle Dolomiti sono situate all'estremo nord, è difficile far rientrare il percorso nell'altra estremità del Paese; ma, in un Paese chiaramente diviso tra il nord, prospero e cosmopolita e il sud, più povero e tradizionale, il sospetto rimane.
Per fortuna, in nome della diplomazia, la terza tappa del Giro d'Italia, partendo dalla costa adriatica, dove la corsa si è svolta prevalentemente finora, volgerà verso sud, uscendo dall'Abruzzo e attraversando la pianura foggiana, fino a raggiungere la Basilicata per l'arrivo a Melfi. Si tratta di una tappa più a sud di quelle raggiunte dall'edizione 2021, e Melfi stessa è stata raramente visitata dal Giro: l'ultima volta che una tappa si è conclusa qui è stato nel 1994, quando Endrio Leoni ha trionfato in volata.
Uno dei motivi per cui il sud è così culturalmente diverso dal nord è che storicamente è stato composto da greci, normanni e longobardi che si sono stabiliti qui, e governato dal Regno di Sicilia. È stata anche costantemente contesa da superpotenze regionali e la stessa Melfi è stata teatro di un conflitto tra francesi e spagnoli, quando, nel 1528, il re Francesco I di Francia assediò la città. Il re di Spagna Carlo V, per il ruolo svolto nella difesa della città, conferì all'ammiraglio Andrea Doria il titolo di "Principe di Melfi", che fu tramandato alla sua famiglia di generazione in generazione fino al XX secolo.
Percorso della terza tappa dal sito del Giro d'Italia
Dopo i primi 170 km pianeggianti, le cose si complicano all'arrivo sul massiccio del Monte Vulture, dove i corridori attraversano alcuni dei pendii del vulcano ormai spento che domina la regione. La prima salita è la più dura, uno sforzo di categoria tre che dura 6,5 chilometri. Poi c'è solo una breve discesa prima che i corridori debbano ricominciare a salire, il Valico la Croce di categoria quattro. Segue una discesa poco impegnativa, ma gli ultimi 10 km sono di nuovo un po' in salita.
Con la cima di quest'ultima posizionata a soli 30 km dall'arrivo, la tappa è molto più adatta alle fughe rispetto a ieri, e c'è tutto il potenziale per un attacco per arrivare al traguardo in solitaria. I velocisti che intendono vincere la tappa dovranno non solo preoccuparsi di rimanere davanti su queste salite, ma anche di controllare le mosse che inevitabilmente verranno fatte. E se il leader della classifica generale è uno specialista delle cronometro piuttosto che un concorrente della classifica generale, anche lui verrà messo sotto pressione per rimanere nel gruppo e conservare la maglia rosa.
I PRETENDENTI
Tante, troppe squadre che hanno interesse a rendere le cose difficili ai velocisti puri nella terza tappa del Giro d'Italia; improbabile quindi che si concluda con uno sprint di gruppo di massa come nella seconda.Quello che ci aspettiamo invece è di vedere in testa le squadre di Magnus Cort (EF Education-EasyPost), Mads Pedersen (Trek-Segafredo) e Michael Matthews (Jayco-Alula): cercheranno sia di staccare i potenti corridori veloci sulle due dure salite, sia di mantenere un ritmo sufficientemente veloce per fermare eventuali attacchi in fuga.
Se questi tre, sulla carta, rappresentano i corridori più veloci in grado di affrontare questo tipo di terreno, anche Jake Stewart (Groupama-FDJ), nono nella seconda tappa, e Niccolò Bonifazio (Intermaché-Circus-Wanty), ottavo, sono in grado di scalare abbastanza bene da poter essere in lizza , sempre se riusciranno a resistere.
Anche Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) potrebbe vincere a sorpresa, se gli venisse concessa la libertà di farlo. Anche se un attacco a lunga percorrenza potrebbe sembrare più nelle sue corde, l'italiano ha già dimostrato la forza del suo sprint in questa stagione, aiutandolo a ottenere il secondo posto alla Milano-Sanremo.
PRONOSTICO
La Trek-Segafredo e Mads Pedersen saranno ancora più motivati a conquistare la vittoria nella terza tappa, soprattutto dopo aver perso a causa della caduta nella seconda tappa. Il danese ha dimostrato alla Vuelta a España dell'anno scorso che questi arrivi veloci e insidiosi sono il suo punto di forza e pensiamo che ne avrà abbastanza per sprintare davanti a chiunque rimanga con lui dopo le salite.