ARTICOLO PRODOTTO IN COLLABORAZIONE CON KASK
"Ho dedicato la maggior parte delle mie energie all'innovazione e al continuo lavoro; non ho mai avuto molto tempo per riflettere su ciò che abbiamo raggiunto. Forse non ci siamo nemmeno goduti a pieno i traguardi fondamentali che abbiamo raggiunto nel corso degli anni, ed è un peccato: è successo tutto così in fretta. Siamo un'azienda che non si perde in chiacchiere", ha ammesso Angelo Gotti, fondatore di KASK, durante un'intervista con Rouleur.
Tra i traguardi più significativi del marchio, che ha iniziato la sua produzione di caschi nel 2004, figurano ben sette vittorie al Tour de France, tre al Giro d'Italia, due alla Vuelta a España, oltre a quattro medaglie d'oro alle Olimpiadi di Rio 2016 e Tokyo 2020. Senza contare numerosi campionati del mondo a cronometro su strada. Più recentemente, la squadra australiana di inseguimento su pista e la coppia italiana di Madison femminile hanno conquistato l'oro a Parigi, indossando i caschi KASK.
Il 2024 segna il 20° anniversario di KASK, un'occasione ideale per ripercorrere queste pietre miliari.
Tutto è iniziato nel 2004 in un piccolo laboratorio di Chiuduno, a est di Bergamo, ma Gotti non era affatto un principiante nella progettazione di caschi. Ha iniziato a lavorare a 16 anni presso un'azienda produttrice di caschi di sicurezza di diversi tipi, imparando ogni aspetto dell'attività, dal lavoro in magazzino alla direzione dell'ufficio tecnico. “Ho lavorato come consulente nello sviluppo e nella progettazione di caschi, concentrandomi soprattutto sugli stampi e sullo sviluppo di prototipi”, ha raccontato. “Il mio lavoro consisteva nel supervisionare ogni fase della progettazione e dello sviluppo del prodotto, compresa la certificazione, che è un aspetto cruciale nel settore dei caschi. "Oggi, nel ciclismo, si parla spesso di aerodinamica e prestazioni tecniche, ma non dobbiamo dimenticare che i caschi sono, un prodotto pensato prima di tutto per la sicurezza".
Dopo due anni di attività di consulenza, dal 2002 al 2004, Angelo Gotti fondò KASK, inizialmente fornendo servizi di assemblaggio per prodotti di terzi a clienti con cui aveva già collaborato. All'inizio, il marchio non esisteva ancora e i prodotti erano di altri brand, ma tutto cambiò quando, nel 2003, l'UCI rese obbligatori i caschi nelle competizioni professionistiche dopo la tragica morte di Andrei Kivilev. In quel momento, la domanda per i caschi aumentò rapidamente, e Gotti era pronto a soddisfarla. Nel 2006, KASK, ormai un marchio affermato, avviò una partnership con la squadra sudafricana Barloworld, registrata in Italia, e diretta dai bergamaschi Claudio Corti e Valerio Tebaldi. L'anno successivo, la squadra ottenne una wild card per il Tour de France e vinse due tappe con Mauricio Soler e Robbie Hunter. Soler, al suo debutto al Tour, conquistò anche il titolo di Re delle Montagne. Per KASK, questo fu un debutto altrettanto significativo, con il casco KS-10 in edizione speciale a pois, indossato da Soler, segnò simbolicamente l'ingresso del marchio nel mondo del ciclismo professionistico. La vittoria e il successo di Soler resero chiaro che il giovane marchio, con la sua tecnologia innovativa, aveva tutte le carte in regola per fare la differenza.
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