"È bello quando i piani vanno proprio come avevi sperato". Emma Norsgaard è felice ora ma ieri mattina aveva iniziato la sesta tappa di cattivo umore perché aveva dormito male e aveva bevuto troppi caffè; sapeva che poteva essere in grado di entrare nella fuga del giorno però e vincere la tappa, in modo tale da sbarazzarsi anche del cattivo umore. E ci è riuscita. Con questa vittoria a Blagnac, l'atleta danese ha regalato alla Movistar la seconda vittoria in questo Tour de France Femmes, cosa che dimostra che la lotta per la classifica generale con Annemiek van Vleuten non è incompatibile con altri corridori che cercano di ottenere le loro chance.
La vittoria della Norsgaard ribalta la sua storia al Tour, visto che l'anno scorso era stata costretta a ritirarsi in modo inaspettato a causa di una caduta nella quarta tappa. E lo fa anche riprendendosi da uno strano 2023 in cui ha dovuto saltare la campagna delle classiche di primavera - uno dei suoi obiettivi - a causa di una caduta alle Strade Bianche e di una clavicola rotta. "È stato un inizio d'anno molto complicato per me, quindi questa vittoria è come un riscatto", dice con un grande sorriso e un sospiro di sollievo. L'ha ottenuta come parte di una fuga, qualcosa di nuovo per lei, visto che finora l'abbiamo vista più spesso negli sprint di massa. Il motivo? "Non credo di essere una velocista come Lorena Wiebes o Charlotte Kool, quindi devo trovare altri modi per ottenere vittorie. Ho cambiato alcune cose nella mia corsa per essere più simile a una ciclista da classiche. E sono molto contenta di come stanno andando le cose".
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(Foto: Charly López)
In effetti, la tappa di oggi aveva un'atmosfera da classica, anche se mancava un po' di durezza e forse un po' di distanza, motivo per cui le previsioni indicavano un arrivo di massa. Tuttavia, i "piani" di alcune atlete del gruppo hanno cambiato il copione, per il terzo giorno consecutivo. Oggi, Norsgaard, Sandra Alonso (Ceratizit-WNT) e Agnieszka Skalniak-Sojka (Canyon//Sram), che avevano tutte ipotizzato la fuga questa mattina, si sono allineate e hanno collaborato, andando in fuga per 91 km su 122 km totali. Una fuga infinita che, secondo Noorsgard, è riuscita "perché tutte e tre eravamo atlete molto toste".
A 4 chilometri dall'arrivo, Alonso è rimasta a secco e si è staccata, lasciando sole Norsgaard e Skalniak-Sojka, che hanno dato il massimo per mantenere una distanza di soli 10'' dal gruppo che si stava avvicinando pericolosamente.
Foto de Thomas Maheux
Già sul rettilineo d'arrivo, con l'imminente inseguimento di velociste come Charlotte Kool o Lotte Kopecky, la danese ha lanciato un lunghissimo sprint di 400 metri che le ha permesso di vincere la tappa per appena 1'' dalla ciclista della DSM, seconda. La verità è che non sapevo esattamente cosa stesse succedendo dietro", racconta la ciclista della Movistar, "perché non sentivo nulla attraverso l'auricolare. Ho sentito solo 'Forza!
Foto di copertina: Thomas Maheux