Anche se abbiamo ancora in mente le immagini di domenica alla Roubaix, e risentiamo il rumore delle biciclette sui ciottoli del nord, è tempo di guardare avanti. E, nello specifico, di guardare all’Italia. Sabato 9 ottobre si correrà infatti il Giro di Lombardia numero 115.
Il percorso 2021, che ritorna al suo consueto appuntamento autunnale (da cui il soprannome Classica delle foglie morte), non si correrà sul celebre Muro di Sormano, ma includerà comunque un totale di 4,500 metri di dislivello e 239 chilometri totali di corsa.
E, per coloro avessero ancora sete di sanpietrini, negli ultimi chilometri ci saranno anche 200 metri sul ciottolato!
Il percorso
Il Lombardia 2021 partirà da Como e arriverà a Bergamo dopo 239 chilometri di corsa. In mezzo, i corridori dovranno scalare un totale di sei salite. E se le prime serviranno per lanciare le prime fughe e per attaccare le riserve anaerobiche dei corridori, le ultime saranno un vero test di forza e resistenza.
La prima, al km 38 di gara, è un vero e proprio pezzo di storia del ciclismo: Madonna del Ghisallo. Anche se salita da Erba è la meno impegnativa (16.7 chilometri al 2,8%), potrebbe comunque dare spazio ai primi allunghi tattici. Chi non ha la gamba per fare la differenza, lo capirà già su queste pendenze.
Dopo il Ghisallo i corridori scenderanno verso Bellagio e proseguiranno lungo il Lago di Como verso Onno, Pare’ e Olginate. La seconda salita di giornata è quella verso Roncola Alta da Almenno San Bartolomeo (9.4 km al 6.6%). Le prime rampe al 17% faranno male e potrebbero lanciare altri attacchi.
Da qui il percorso continua verso Costa Valle Imagna al km 109 (1,036 mslm), e poi scende a Ponte Giurino dove inizia la terza asperità: Berbenno (6.8 km al 4.6% e max 8%).
Successivamente, 30 e 45 chilometri più in là, sono posizionate le salite di Dossena e Zambla Alta prese da San Pellegrino Terme. La prima è lunga 11 km al 6.2% di media (max 11%), mentre la seconda è una continuazione di 9.5 chilometri rispetto alla prima, ma al 3.5% di media e punte del 10. Ma con 175 chilometri nelle gambe, anche le rampe meno impegnative si faranno sentire eccome.
L’ultima salita classificata è il Passo di Ganda (9.3 km al 7.3% e punte al 15% verso la fine), che arriva dopo più di 200 km di gara e ai meno 30 dal traguardo. Qui si potrebbero vedere gli attacchi decisivi anche se lontani dal traguardo. Poco dopo, da Selvino, inizia una discesa di 12 km e 19 tornanti seguita dall’ultima sezione di piano (di 9 km) prima del traguardo di Bergamo.
Ma le insidie non sono finite: prima del traguardo ci sarà ancora la salite a Bergamo Alta (Porta Garibaldi e Lago Aperto), con sezioni al 10-12%, ultima opportunità di fare la differenza e evitare un arrivo allo sprint.
La discesa da Bergamo Alta sarà su sede stradale larga e con buon asfalto, ma ai meno due dal traguardo c’è ancora una curva secca e un collo di bottiglia che supera Porta Sant’Agostino. Poi, finalmente, l’ultimo km è piatto, tutto dritto e ampio.
Favoriti
Al Lombardia quest’anno ci saranno tanti nomi illustri e atleti che hanno dimostrato di essere in grande spolvero. Diamo uno sguardo ai favoriti.
Julian Alaphilippe
Il campione del mondo sarà alla partenza del Lombardia e cercherà una seconda vittoria nelle Monumento dopo il successo alla San Remo nel 2019. Se arriva con la forma del mondiale e tiene con i migliori sulle prime salite, l’arrivo è sicuramente adatto alle sue caratteristiche (anche se è stato staccato nel finale della Milano-Torino mercoledì).
Remco Evenepoel
Il belga della Deceunick-Quick Step arriva al Lombardia dopo una vittoria prepotente alla Coppa Bernocchi—dove ha vinto con quasi due minuti di distacco sul secondo classificato (Alessandro Covi). Dopo aver lavorato per Van Aert al Mondiale di casa nelle Fiandre (e la polemica per aver dichiarato di aver avuto le gambe per vincere), Evenepoel vorrà anche eliminare lo spauracchio Lombardia, dove lo scorso anno si fratturò il bacino dopo una rovinosa caduta.
Primoz Roglič
Anche Roglič è a caccia della seconda Monumento dopo la Liegi dello scorso anno. Lo sloveno arriva in grande forma. Ad agosto ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi nella crono, a settembre la terza Vuelta di fila, lo scorso sabato il Giro dell’Emilia davanti a João Almeida e Michael Woods e la Milano-Torino mercoledì.
Tadej Pogačar
Il due volte vincitore del Tour si trova un po’ nella situazione del connazionale e amico Roglič. Non aveva dimostrato grande forma nell'ultima parte di stagione, ma con l'attacco ai meno 120 nelle Tre Valli Varesine ha lanciato segnali agli avversari. Che abbia ritrovato lo spunto per le salite lombarde?
Altri da tenere d’occhio saranno Almeida e Woods, poco lontani da Roglič in Emilia, ma anche atleti che potrebbero fare bene su questo tipo di percorso, come Adam Yates (secondo nella Milano-Torino mercoledì), Jonas Vingegaard, David Gaudu e Bauke Mollema (vincitore nel 2019).