Il 14 novembre Vincenzo Nibali compirà 37 anni. Tuttavia, lo squalo non ha ancora intenzione di appendere la bici al chiodo e, alla sua maniera, ha da poco vinto il Giro di Sicilia con la Trek-Segafredo.
Il prossimo anno, però, Nibali tornerà a correre con l’Astana, la squadra con cui ha ottenuto i suoi successi più importanti (Tour nel 2014, Giro nel 2013 e 2016, e Lombardia nel 2015). Nel mentre, la squadra è stata ribattezzata Astana Qazaqstan: lo sponsor Premier Tech non ha rinnovato con il team kazako, mentre il paese — a partire da quest’anno — ha deciso di adottare l’alfabeto latino al posto del cirillico.
E anche se i denti dello squalo non hanno forse lasciato il segno durante le due stagioni con la Trek-Segafredo (2020 e 2021) come avevano fatto in passato, la natura da attaccante di Nibali rimane quella degli anni migliori.
Qui di seguito ricordiamo alcuni dei momenti più celebri della carriera di un corridore capace di vincere tutti e tre Grandi Giri, e due classiche Monumento (Il Lombardia e la Milano-Sanremo).
Incontra Vincenzo Nibali a Rouleur Live 2021.
Foto: Simon Wilkinson/SWpix
Il più grande exploit di Nibali è stato senza dubbio vincere tutti e tre i Grandi Giri: Giro d’Italia (2013 e 2016), Tour de France (2014) e Vuelta a España (2010).
Solo altri sei corridori nella storia sono riusciti nell’impresa: Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador e Chris Froome.
Al Tour 2014 Nibali aveva preso la maglia gialla già alla seconda tappa (York-Sheffield) e da lì in poi l’ha lasciata soltanto per una giornata (nona tappa da Gerardmer a Mulhouse). Le basi del suo successo finale erano state sì costruite con la vittoria a Sheffield, ma ancor di più con l’attacco nella quinta tappa da Ypres a Arenberg Porte du Hainaut (sulle strade della Roubaix). Alla fine di quel Tour, Nibali è arrivato al traguardo di Parigi con un vantaggio di oltre sette minuti su Jean-Cristophe Peraud.
Oltre alle doti da attaccante, l’altra caratteristica che ha contraddistinto la carriera di Nibali è stata la tenacia. Nel Giro 2016 — a sole tre tappe dalla fine — lo squalo era quarto nella classifica generale a quasi cinque minuti dal leader della corsa, Steven Kruijswijk. Tuttavia Nibali ha saputo mettere pressione a Kruijswijk in un momento delicato della corsa e ha poi ribaltato le sorti della corsa rosa.
Nella discesa dal Colle dell’Agnello, Nibali ha aperto il gas. Kruijswijk, dal canto suo, non ha saputo mantenere la velocità e seguire le traiettorie disegnate dal siciliano ed è finito contro un muro di neve. Una volta risalito in sella, l’olandese non era più lo stesso, mentre Nibali ha continuato ad attaccare ed è arrivato sul traguardo di Risoul in solitaria. E a fine giornata si è ritrovato secondo nella generale a soli 44 secondi dalla nuova maglia rosa di Esteban Chaves (Kruijswijk ne aveva persi più di cinque su Nibali).
Il giorno dopo, i 4.500 metri di dislivello della Guillestre - Sant'Anna di Vinadio hanno poi dato a Nibali un’altra opportunità di entrare nella storia. Lo squalo non se l’è lasciata scappare, e ai meno 12 dal traguardo ha attaccato Chaves ed è andato a vincere il suo secondo Giro d’Italia.
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Nibali celebra la vittoria nella seconda tappa al Tour 2014 a Sheffield. (Foto: Alex Whitehead/SWpix)
Nel corso della sua carriera, Vincenzo Nibali si è guadagnato la reputazione come uno dei discesisti più tecnici e coraggiosi del gruppo — caratteristiche con le quali ha fatto sua anche la Sanremo nel 2018.
Prima di quell’anno, Nibali aveva partecipato alla Milano-Sanremo dieci volte e si era classificato nei primi dieci soltanto in due occasioni. L’attacco dello squalo è arrivato sul Poggio. Con quell’allungo, Nibali è riuscito a prendere un po’ di vantaggio sul gruppo e ha poi incrementato il margine nella breve ma tecnica discesa verso Sanremo. I frequenti tornanti che la caratterizzano, infatti, consentono ai discesisti più capaci di aprire un buon distacco sugli inseguitori. E Nibali è riuscito proprio in questo: nella discesa verso Sanremo ha capitalizzato il vantaggio che aveva preso sul Poggio, ha tenuto a bada i velocisti ed è arrivato sul traguardo da solo.
Tre anni prima, invece, Nibali arrivava al Lombardia con 27 partecipazioni totali, ma con ancora zero vittorie nel suo palmarès. Assieme ad un gruppo ridotto di corridori, Nibali ha raggiunto il Civiglio ai meno 18 km dalla fine. Qui, con un altro dei suoi attacchi, ha allungato sui compagni di fuga e incrementato con un'altra discesa da manuale. All’inizio dell’ultima salita di giornata Nibali aveva 40 secondi sugli inseguitori. Questi hanno provato a riprenderlo a più riprese, ma invano. E Nibali è arrivato sul traguardo di Como con 21 secondi su Daniel Moreno.
Nibali celebra la vittoria nella 20esima tappa al Tour de France 2019 (Image credit: Alex Broadway/ASO/SWpix)
Nibali ha iniziato a correre con la Trek-Segafredo nel 2020, stagione che è anche stata la prima dello squalo senza vittorie in quindici anni di carriera. La prima — e ultima — vittoria con la Trek è infatti arrivata al Giro di Sicilia nell'ottobre 2021.
Dopo due anni con Trek, Nibali — a partire dal 2022 — tornerà all’Astana, squadra con la quale ha vinto il Tour, i due Giri d’Italia e il primo Lombardia.
“Sono molto felice di tornare all’Astana, perché per me è una famiglia che mi ha dato tanto e insieme alla quale ho raggiunto i miei più grandi successi,” ha detto Nibali dopo aver firmato con la squadra kazaka. “Conosco la maggior parte della dirigenza e dello staff, quindi tornerò in una squadra che conosco molto bene".
Alexander Vinokourov, team manager dell’Astana, ha aggiunto: "Credo che Vincenzo non abbia ancora detto la sua ultima parola nel ciclismo, quindi in alcune gare possiamo ancora contare su di lui come leader della squadra per raggiungere di nuovo nuovi successi insieme.”
Potete incontrare e chiacchierare con Vincenzo Nibali al Rouleur Live, il nostro evento di Londra, che si terrà nella capitale inglese dal 4 al 6 novembre.
Immagine di copertina: Zac Williams/SWpix