Un secondo: unità di misura del tempo apparentemente così breve e inoffensiva che però rivela un'entità di complessità straordinaria, la cui percezione varia notevolmente in base al contesto e alle circostanze.
Nella frenesia della vita quotidiana, un secondo può volare via inosservato, come un battito di ciglia. Tuttavia, in uno sport come il ciclismo, quel medesimo secondo sembra spesso non finire mai, trascinando con sé un'eternità di suspense, evidenziando il fatto che la percezione del tempo è profondamente intrecciata con le nostre emozioni.
Un secondo oggi ha determinato la linea sottile tra il primo posto di Juan Ayuso (Team UAE Emirates) e il secondo posto di Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) nella prova a cronometro d’apertura della 59esima edizione della Tirreno-Adriatico.
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"Prima della partenza, ho analizzato attentamente i tempi degli altri corridori. Ho notato che la velocità media, soprattutto al ritorno, era notevolmente ridotta a causa del vento contrario. Quindi, ero consapevole della necessità di gestire le energie nella prima parte della gara e dare il massimo nella seconda", ha dichiarato il giovane corridore spagnolo del team UAE. Non si è lasciato intimidire dai grandi nomi presenti al foglio firme, né dalle curve tecniche, affrontandole con audacia e determinazione, sfiorando i cartelloni pubblicitari e catturando l'attenzione di tutti noi per 11 minuti e 24 secondi.
Ma per quanto si possa correre veloci su una bici da crono, il tempo sembrava non passare mai su quella che, nel gergo ciclistico, è chiamata "hot seat" ovvero la poltrona su cui il corridore in testa in quel momento della gara può sperare fino all'ultimo istante. Juan Ayuso ha dovuto trascorrere setteminaduecento secondi (ossie due ore) guardando sullo schermo gli altri corridori affrontare il percorso di 10 km tra Camaiore e Viareggio. Ha confessato di aver sofferto fino all'ultimo istante, osservando ansiosamente le prove contro il tempo dei suoi rivali. Uno di loro ha destato particolare preoccupazione in Ayuso: Filippo Ganna, il re delle prove a cronometro, fino ad oggi incontrastato nelle tappe di apertura alla Tirreno-Adriatico degli ultimi due anni. Nonostante il nostro Pippo non abbia completato la tripletta quest'anno, ha comunque dimostrato di essere in uno stato di forma straordinario, mancando la vittoria per un solo secondo, ma ritenendosi più che soddisfatto a fine gara, dichiarando: “La cronometro è andata bene. Ho rispettato i valori rispetto all'Algarve, dove avevo difficoltà a mantenerli, quindi sono contento".
Juan Ayuso è il primo spagnolo a guidare la Tirreno-Adriatico da quando Alberto Contador vinse la corsa dieci anni fa. La gara dei due mari è una prova a tappe da sempre molto importante nella stagione di ogni atleta che vi prenda parte. Tanti sono stati i corridori che dopo aver vinto questa corsa, si sono aggiudicati anche una Generale ai Grandi Giri, basti pensare, in tempi recenti, a nomi come Roglič e Pogačar. E proprio a proposito del suo compagno di squadra, Juan Ayuso ha affermato in conferenza stampa: “Quello che Tadej [Pogacar] ha fatto alla Strade Bianche è stato qualcosa di mai visto per me, mi ha motivato molto in vista della Tirreno-Adriatico. È il mio primo grande obiettivo della stagione. Iniziare così è fantastico!".
La straordinaria performance di Juan Ayuso lo posiziona ora come il principale contendente del favorito, Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike), a 22 secondi in classifica Generale. Mentre il danese si prepara a colmare questo divario nei prossimi giorni, la tappa di domani, con arrivo a Follonica, appare più propizia ai velocisti, tra cui Jonathan Milan (Lidl-Trek). Il toro di Buja, terzo oggi dietro a Filippo Ganna e Juan Ayuso, sarà sicuramente motivato a conquistare il primo gradino del podio domani.