Il mio primo ricordo ciclistico è legato al Giro d’Italia, che in una giornata calda e assolata è passato nel paesino di campagna della Pianura Padana dove vivevo. Credo di aver avuto poco più di cinque anni, e in occasione di quella tappa ho scoperto che il ciclismo è fatto di lunghe attese e di capacità di immaginare. Mentre aspettavo a bordo strada, mi spiegarono che avrei visto passare velocemente il gruppo compatto di corridori. E così è stato. Ma non è finito tutto in quel rapido passaggio, perché c’è stato un susseguirsi di commenti e di azzardi su chi avrebbe tagliato per primo il traguardo. Un brusio di voci e di clacson delle ammiraglie che è rimasto profondamente impresso nella mia memoria.
Più avanti con gli anni, ho capito che la Corsa Rosa è un rito collettivo. La sua storia è iniziata il 13 maggio del 1909, e appartiene alla nostra cultura. Fin da subito ha attratto il pubblico e generato turismo con gite in treno, da Milano, per spostarsi nelle varie città d’arrivo. Il Giro d’Italia ha accompagnato l’Italia fuori dalla guerra e verso il boom economico - fino alla modernità e ai giorni nostri - diventando un’istituzione che va oltre la dimensione sportiva.
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Il ciclismo è un ottimo strumento attraverso il quale esplorare la storia e la cultura italiana, come spiega Mauro Vegni - Direttore del Giro d'Italia, nell'apertura del coinvolgente reportage fotografico firmato da James Startt su Napoli e Pompei. Entrambe le città sono sede di tappa dell’edizione 2024.
Il numero 20 di Rouleur celebra la varietà paesaggistica dell'Italia e la sua ricca tradizione ciclistica! Il Giro viene definito "la corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo", e il racconto di viaggio di Davide Mazzocco dedicato a Torino e i suoi dintorni è un esempio lampante di questa bellezza. Le strade in cui si svolge la Corsa Rosa e i territori che attraversa sono un teatro a cielo aperto in cui i tifosi o i semplici curiosi si radunano per assistere a una sfida sportiva che è unica e irripetibile. Perché ogni giorno di gara fa storia a sé, e il Giro regala uno spettacolo che si rinnova di anno in anno.
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Godetevi questo numero speciale dedicato al Giro d’Italia, nel quale abbiamo intervistato Geraint Thomas, secondo classificato al Giro d'Italia dello scorso anno e pronto a fare un altro tentativo per conquistare la maglia rosa. E non potete assolutamente perdervi gli articoli dedicati ad Alberto Bettiol e Silvia Persico, al fenomenale capolavoro “Dinamismo di un ciclista” di Umberto Boccioni e alla visita alla Fondazione Pirelli.
Buona lettura, e buon Giro d’Italia.