Finalmente, alla fine della dodicesima tappa, possiamo affermare di aver avuto una giornata tranquilla e priva di problemi. I pretendenti alla classifica generale sono andati a letto consapevoli di aver completato un segmento della corsa da A a B senza intoppi, nonostante la pioggia abbia continuato a cadere su certi tratti, rendendo le curve ancora una volta scivolose e facendo sí che le giacche impermeabili fossero d’obbligo anche oggi. I corridori in lizza per la classifica generale hanno tagliato il traguardo tutti insieme, nessuno di loro è stato ostacolato da una caduta o è sceso in classifica.
In testa è stata la giornata delle fughe, una vittoria gloriosa e tanto attesa per il tedesco Nico Denz della Bora-Hansgrohe, un trionfo che domina le cronache della tappa. Si tratta di una rarità al Giro di quest'anno: è stata la quinta vittoria della fuga, ma in ognuna delle quattro precedenti occasioni la notizia principale della giornata era stata il ritiro di un corridore. Non nella dodicesima tappa, dove non si è registrato nemmeno un caso di Covid, anche se i problemi gastrointestinali che hanno colpito molti sono continuati con il ritiro di Kaden Groves dell'Alpecin-Deceuninck.
Questo non vuol dire che non ci siano state polemiche minori. Uno tra i corridori in fuga nella tappa di ieri era Davide Formolo, già vincitore di una tappa della corsa nel 2015 e aiutante fondamentale del suo compagno di squadra dell'UAE Team Emirates João Almeida. Il fatto che Formolo abbia attaccato nell'ultima ora, nonostante il gruppo vincente di tre corridori si fosse formato e fosse già a circa tre minuti di distanza, non ha impressionato né la sua squadra né Almeida, dato che oggi il portoghese avrà bisogno di tutto l'aiuto possibile.
Anche se la neve ha imposto un cambio di percorso, il gruppo deve ancora salire sul Gran San Bernardo fino a quasi 1.900 metri, per poi affrontare la Croix de Coeur prima dell'arrivo in vetta a Crans-Montana. Il Giro di quest'anno è caratterizzato dalle montagne, ma non ha ancora avuto una vera e propria tappa alpina. Tutto questo oggi cambierà, quando la corsa entrerà nella sua decisiva terza settimana finale.
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La tappa 13 provocherà attacchi, riordinerà la gerarchia della classifica generale e sarà ancora più spettacolare. Questo spiega perché le squadre si sono accontentate di far vincere la fuga nella tappa di ieri; volevano - anzi, bramavano - una giornata il più possibile facile in vista della prima grande prova di montagna della corsa. Il vincitore è stato Denz, ma avrebbe potuto essere Toms Skujinš della Trek-Segafredo o un altro dei 28 corridori in fuga.
Anche la 13a tappa potrebbe concludersi con una fuga - non è impensabile, soprattutto con solo sette squadre ancora realisticamente in lizza per un posto sul podio - ma la giornata sarà definita dall'azione in classifica generale. Il favorito della corsa Primož Roglič della Jumbo-Visma cercherà di ribaltare il deficit di due secondi che ha nei confronti della maglia rosa di Geraint Thomas della Ineos Grenadiers? C'è da scommetterci. Entrambi sono stati coinvolti in cadute, ma sembrano relativamente indenni, mentre Almeida è stato vittima di un incidente già nella terza tappa.
Il solo fatto che la dodicesima tappa sia passata senza incidenti sembra un successo, ma oggi si riapre il sipario. Questa volta, però, saranno gli attori principali della corsa, e non gli outsider, a intrattenere e a dettare la narrazione; la lotta per la conquista del rosa si scatenerà in alta montagna, finalmente!