"Ciò che è successo ha cambiato la mia vita" - Marta Cavalli è determinata a vincere la paura

Autore: Chris Marshall-Bell Immagini: Getty Images

Marta Cavalli sa bene cosa significa stare ai vertici del ciclismo. C’è stata, perfettamente a suo agio tra l’élite, vincitrice di grandi corse, protagonista nei Grandi Giri e considerata una possibile candidata alla vittoria del Tour de France Femmes. Ma conosce anche l’altro lato della medaglia: quello dell’infortunio, della caduta, del buio più totale, della paura del presente e del futuro, intrappolata in una situazione in cui la speranza sembrava quasi svanita. Nel momento migliore della sua carriera, nell’estate del 2022, un violento incidente al Tour de France Femmes le ha causato diverse fratture. Poi, nel 2024, due cadute in allenamento l’hanno costretta a disputare solo cinque giorni di gara in tutta la stagione. Inevitabilmente, queste esperienze hanno cambiato profondamente l’atleta italiana.  

"Penso che ciò che è successo negli ultimi anni abbia cambiato la mia vita, non solo me stessa, ma anche me come ciclista", racconta la 26enne. "Molte cose sono cambiate. È stato difficile, le sfide sono state dure. Ho accettato questa difficoltà e sono stata vicina ad arrendermi, ma sono felice di non averlo fatto. Non voglio che la paura abbia il sopravvento su di me". Eppure, a volte, l’ha paralizzata.  

"Quando rischi troppo, inizi a essere più cauta e cerchi sempre di proteggerti. Quando mi trovavo in situazioni pericolose in gara, il mio istinto mi diceva di mettermi al sicuro, di allontanarmi dal pericolo, ma questo non mi aiutava. Ora ho una nuova visione e voglio provarci di nuovo".  

Per voltare pagina e tracciare un netto confine tra passato e presente, Cavalli ha scelto di cambiare squadra, lasciando la FDJ-Suez dopo quattro anni per unirsi alla Picnic PostNL con un contratto triennale. L’ambizione non le è mai mancata e continua ad averne, ma evita proclami sulle sue aspirazioni. Se c’è una lezione che gli ultimi due anni le hanno insegnato, è che vincere non è tutto.  

"Ho una nuova mentalità. Prima ero ossessionata dal risultato, vivevo per il risultato, e pensavo che fosse l’unica gratificazione possibile. Ma dopo aver toccato il punto più basso della mia vita, ho iniziato ad apprezzare le piccole cose", spiega. "Ovviamente ho paure, ho dubbi, ma voglio godermi questo ritorno, perché nella mia mente è come una seconda possibilità nel ciclismo. Non lo vedo più come lo stesso sport di prima, per me è cambiato, perché ora apprezzo molto di più ciò che ho avuto in passato. È un po’ filosofico". Lo è, ma è comprensibile.  

"Prima il successo e la vittoria erano tutto. Ora è diverso: vincere è ancora una priorità, ma non è più la priorità assoluta".

Marta Cavalli

A ricordarlo, al suo meglio, Marta Cavalli può essere devastante: poche scalatrici riescono a tenere il suo ritmo. Se la Picnic PostNL riuscirà a ritrovare la sua versione migliore, avrà tra le sue fila una vincitrice garantita, nelle Classiche, nei Grandi Giri e nelle corse minori. Lei stessa parla del suo approccio in evoluzione, un modo anche per ridimensionare le aspettative su di lei, ma resta pur sempre una vincente, e ora ha ancora più motivazioni per tornare a esultare a braccia alzate. Non arrendersi, racconta, "è stato possibile grazie alle persone che si sono davvero prese cura di me. Sono rimaste al mio fianco in questo momento difficile e sono state l’aiuto migliore possibile, permettendomi di prendermi il mio tempo, di prendermi anche una rivincita".

E che aspetto ha questa rivincita? "È una domanda difficile. Penso che io, la Picnic e la squadra amiamo le sfide. Vogliamo vedere fino a dove posso arrivare. Il primo obiettivo deve essere tornare a correre, poi penseremo a obiettivi, risultati ed aspettative. Prima di tutto voglio essere una buona ciclista per la squadra, tornare a sentirmi aggressiva in gara, percepire il ritmo della corsa, avere di nuovo quella voglia di spingere al 110% perché voglio il risultato. Certo, Marta al livello del 2022 era una grande atleta, ma non sappiamo se potrò tornare a quel livello, o magari anche migliorarlo. Se troveremo la chiave per tornare a vincere, sarò la persona più felice del mondo, e credo anche la squadra. Ma se non dovesse accadere, sarò comunque felice, perché almeno avrò sconfitto le mie paure e sarò tornata in gara".

Autore: Chris Marshall-Bell Immagini: Getty Images

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